Con il viaggio la psicologia condivide per costituzione i due ingredienti principali: la curiosità che spinge alla conoscenza e il desiderio di trasformazione. Cambiare significa avere un sogno, un movente, un orizzonte a cui tendere, qualcosa da lasciare, e significa darsi il giusto tempo, saper leggere la mappa di partenza, mettere nel bagaglio le risorse a disposizione, scegliere il passo. Anche se il punto di arrivo si chiarisce nel percorso, quello che genera conoscenza e produce un mutamento autentico passa necessariamente attraverso l’universo emotivo.
Nella vita di tutti i giorni siamo abituati a non dare peso a determinati aspetti considerati ovvi e scontati, ma che in realtà costituiscono elementi fondamentali dell’esistenza dell’essere umano.
Tra questi, sicuramente, la diversità di genere è senza ombra di dubbio un tema fondamentale che accompagna il nostro essere al mondo prima ancora della nascita. Non a caso “maschio o femmina?" è la prima domanda che i futuri genitori si sentono fare nel momento in cui concepiscono una nuova vita.
Da quel momento, ”essere uomini e essere donne” condizionerà ogni nostra azione, idea e relazione, progetto.
Ma cosa significa essere “donna” oggi? È giusto parlare in termini di categorie? Siamo certi che gli schemi mentali che abbiamo costruito su “maschi e femmine” debbano prevalere sulle singolarità̀ delle persone? I confini stabiliti, per convenzione, tra l’universo maschile e femminile sono confini fissi?
La serata, vuole proporre un dibattito sulle differenze tra i ruoli, sui significati e le ambiguità delle differenze di genere presenti nella società attuale e sui possibili sviluppi per le giovani generazioni interrogandoci su quanto, nonostante le “quote rosa”, politiche di genere e processi di cambiamento, queste nuove generazioni siano realmente libere di svilupparsi in base alle loro inclinazioni oppure ancora vincolate da “schemi” agiti e vissuti in termini di mascolità o femminilità.
Grazie alla partecipazione degli ospiti sarà possibile prendere in esame i vari aspetti della stereotipizzazione dell’essere maschile e femminile dal punto di vista sociologico, professionale, mediatico e culturale e le possibili interferenze sull’identità personale e “professionale”, in particolare sull’immagine-stereotipo “maschi-femmina”, sull’identità di ruolo e di genere nel lavoro e sulla comprensione del mandato sociale.
Per l’intera serata, al dibattito, si alterneranno intermezzi tratti dallo spettacolo teatrale “Principesse e Sfumature” scritto e interpretato da Chiara Becchimanzi in cui viene vuole rappresentato, in chiave ironica, il contrasto che vive la donna di oggi: una donna colta, brillante, infaticabile e multitasking che “odia” le principesse ma che, da qualche parte, nascosto dentro di sé, forse ancora desidera esserlo, nonostante tutto!
Un dibattito aperto e vivace sulle incertezze e le contraddizioni che caratterizzano la società contemporanea.
Ingresso libero, fino ad esaurimento posti.
L’arredamento curato e di matrice vintage del teatro contribuisce a creare un’atmosfera speciale, che si può continuare ad assaporare fermandosi per un aperitivo o una cena a L’Ambretta. Non solo teatro in questo spazio culturale, che propone anche musica, danza, cinema, hostaria, libreria, galleria d’arte.
Quando nel 1478 il mercato del Campidoglio venne spostato a piazza Navona, investendo, così, tutta la zona circostante, Campo de' Fiori divenne sede di un fiorente mercato dei cavalli che si teneva due volte la settimana, e nei dintorni della piazza sorsero molti alberghi, locande e botteghe di artigiani.
Il Centrale Preneste Teatro viene fondato nel febbraio 2010, inaugurando un nuovo filone di sperimentazione nell’ambito della produzione teatrale della cooperativa Ruotalibera. Una storia che parte da lontano e che parla di un’eccellenza entro lo scenario culturale romano e nazionale.
Incastonata al centro di una pianura verdeggiante, alle pendici del Monte Terminillo, Rieti si fregia di un paesaggio idilliaco che si affaccia sulla Piana Reatina. Ricchissima di acqua, la vista del reatino si mostra come una distesa verde costellata di specchi d’acqua argentei, che in un tempo lontano costituivano l’unico grande Lacus Velinus.
Polo di riferimento dell’arte contemporanea pubblica a Roma, il MACRO punta ad ampliare ed arricchire la propria offerta, conservando la propria identità cittadina e rafforzando il coinvolgimento e il rapporto con la comunità, in tutti i suoi settori artistici, culturali e intellettuali.
Tra le mura di un gioiello architettonico degli anni ’30, prende vita una delle realtà culturali più ferventi e attive della capitale. Artisti emergenti e nomi affermati si alternano nel palinsesto del Teatro, la cui proposta culturale spazia tra concerti, reading, mostre, proiezioni cinematografiche, rappresentazioni teatrali.
Dopo la demolizione della chiesa di Sant'Apollonia, i locali del monastero lì situato furono destinati ad abitazioni, mentre al pianterreno si insediò un teatro, sul palcoscenico del quale recitarono alcuni dei più grandi interpreti del teatro italiano di fine '800 e inizi '900, come Leopoldo Fregoli ed Ettore Petrolini.
Centro teatrale e culturale capace di instaurare un rapporto profondo con i cittadini della zona e più in generale con la città, il Teatro Marconi ha l’ambizione di diventare un luogo d’intrattenimento e d’incontro con personaggi noti e giovani compagnie, svolgendo contemporaneamente un’intensa attività di formazione attraverso la Scuola di Teatro e di Danza, i laboratori, workshop e stages per bambini, adolescenti e adulti.
Villa Doria Pamphilj è una residenza storica che comprende il più grande parco pubblico urbano di Roma, situata appena fuori dalle mura nel quartiere Gianicolense, sulle propaggini occidentali del Gianicolo, compresa tra via Aurelia Antica e via Vitellia.