Gianni Montesarchio è professore ordinario presso la Sapienza - Università di Roma; co-direttore della Scuola Quadriennale di Specializzazione in Psicoterapia di Gruppo della ITER in collaborazione con l'Istituto di Psichiatria e Psicologia dell'Università Cattolica del S. Cuore di Roma; psicologo clinico e psicoterapeuta.
Si è occupato di gruppi, setting clinici e modelli narrativi, pubblicando numerosi scritti in merito, tra cui: Narrazioni e linguaggi nella psicodinamica dei gruppi; Dal teatro della spontaneità allo psicodramma classico; Fabula rasa. Dalla favola interpretata alla favola narrata; La Moreno (che tutti sanno chi è) per Pirandello e ciascuno a suo modo; Giocare il sogno filmare il gioco; Disegno di... sogno. Segni onirici narrati da Federico Fellini; Gruppi Marginali: Writers, modelli culturali e trasformazioni narrative.
Coordinatore e conduttore di gruppi di psicodramma nell'ambito dei progetti ideati e prodotti dal Centro Studi del Teatro Stabile di Torino, è stato insignito con il premio Vita d'Artista il suo lavoro di ricerca sul teatro, nelle specifiche dinamiche interne, le proposte culturali, gli strumenti utilizzati nella messa in scena, l’utilizzo dell’ironia.
L’umorismo come strategia per una conoscenza delle emozioni che sia anche piacere intellettuale e strategia generativa di cambiamento. Espressione apicale del pensiero umoristico è l’ironia, che (rivolta prima di tutto a sé stessi) induce a guardare la realtà da angolazioni diverse da quelle proposte dal senso comune, mostrandone dimensioni altrimenti inattingibili, con l’effetto di rivelare, o far riconoscere, alle persone le loro emozioni — specialmente se emozioni scomode, disturbanti — in modo tale che siano emozioni pensate e non solo esperite senza comprensione.