Psicologo e psicoanalista. Professore Ordinario dal 1975, ha insegnato alla Facoltà di Sociologia dell’Università di Trento, alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica di Roma, alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Palermo ed alla Facoltà di Psicologia di Roma “La Sapienza”. Ha tenuto corsi e cicli di lezioni alle Università di Parigi, Barcellona, Lione ed in numerose università italiane.
È fondatore e direttore della Scuola di Specializzazione SPS in Psicoterapia psicoanalitica.
Ha fondato nel 1982, con M. Bertini e R. Canestrari, la Rivista di Psicologia Clinica, di cui è direttore.
Ha prodotto oltre duecento pubblicazioni tra volumi ed articoli su riviste scientifiche italiane ed estere.
È Presidente dello Studio di Psicosociologia di Roma, con il quale ha realizzato interventi e consulenze rivolte a individui, gruppi ed organizzazioni: dal servizio sanitario nazionale alla scuola, dalle strutture produttive aziendali alle organizzazioni religiose, da quelle militari o carcerarie, a quelle che operano nel terzo settore.
Si è occupato di studiare specificamente la relazione tra individuo e contesto, le culture locali, il funzionamento organizzativo. Ha elaborato un modello di lettura dei rapporti sociali e delle culture, a partire dalle caratteristiche del modo d’essere inconscio della mente. Ha proposto una metodologia di intervento orientata a pensare le emozioni entro i contesti sociali ed organizzativi, al fine di potenziarne le dimensioni produttive e lo sviluppo dei sistemi di convivenza.
In un'epoca ancora relativamente recente, la disgiunzione vero/falso trovava il suo fondamento nell'autorevolezza delle fonti, e sistemi di garanzia istituiti permettevano ai fruitori dell'informazione quanto meno di stimare la loro attendibilità, e dunque il grado di certezza o di verosimiglianza attribuibile a una notizia, a un'opinione, a un'interpretazione. Hanno ancora un senso pragmatico, sono ancora utilizzabili le categorie logiche, semiotiche, politiche, psicosociali di vero/falso, informazione/disinformazione, fatti o eventi vs opinioni, vissuti, interpretazioni?