Francesco Costa ha 33 anni, è giornalista e vicedirettore del Post.
È nato e ha studiato a Catania, ha aperto il suo blog nel 2003 e ha cominciato a lavorare come giornalista nel 2008 a Roma, nelle redazioni dell'Unità e di Internazionale. Nel 2010 è andato a Milano per co-fondare il Post, un nuovo giornale online, di cui è vicedirettore dal gennaio 2016, che tenta quotidianamente di spiegare le notizie e le cose che succedono senza dare niente per scontato e verificando con attenzione ogni particolare.
Da giugno 2015 cura una newsletter e un podcast sulla politica statunitense, intitolati "Da Costa a Costa", che nel corso dei mesi lo hanno portato a viaggiare più volte negli Stati Uniti per raccontare l'elezione di Trump e a collaborare con Rai Tre per la scrittura dei documentari "La Casa Bianca".
Scrive anche per IL, il mensile del Sole 24 Ore, e parla ogni giorno su Roma Radio. Ha lavorato e collaborato anche con il Radio 3 Rai, il Foglio, l’Ultimo Uomo, Grazia, Studio, Undici e Donna Moderna.
Nel 2016 ha vinto il Premio Internazionale Spotorno Nuovo Giornalismo per la sua copertura delle elezioni presidenziali statunitensi.
In un'epoca ancora relativamente recente, la disgiunzione vero/falso trovava il suo fondamento nell'autorevolezza delle fonti, e sistemi di garanzia istituiti permettevano ai fruitori dell'informazione quanto meno di stimare la loro attendibilità, e dunque il grado di certezza o di verosimiglianza attribuibile a una notizia, a un'opinione, a un'interpretazione. Hanno ancora un senso pragmatico, sono ancora utilizzabili le categorie logiche, semiotiche, politiche, psicosociali di vero/falso, informazione/disinformazione, fatti o eventi vs opinioni, vissuti, interpretazioni?