La costante crescita demografica, il rischio di risorse sempre più limitate, inquinamento, conflitti etnici e religiosi… Sarà questo lo scenario del futuro? Oppure l’umanità riuscirà a trovare, come ha sempre fatto nel corso della nostra storia, nuove forme di convivenza, sostenute anche da tecnologie sempre più sofisticate? Quale contributo può dare la psicologia per facilitare la comunicazione piuttosto che l’innalzamento di muri sempre più alti? In questo incontro proveremo a rispondere a queste domande facendoci aiutare da sequenze cinematografiche. Qualche anticipazione sui film? Minority Report il capolavoro di Steven Spielberg certo non potrà mancare…
“Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi.” (Blade Runner)
Una volta Einstein ebbe a dire: “L’immaginazione è più importante della conoscenza.” Il cinema è l’arte dell’immaginazione per eccellenza.
Immaginazione e conoscenza sono le due parole chiave che caratterizzanno questo evento. Proveremo a “leggere nel futuro”, a rappresentare e descrivere il mondo come potrebbe essere tra qualche decina d’anni, utilizzando come sfera di cristallo sequenze cinematografiche, in particolare tratte da film di fantascienza; i quali hanno il grande pregio di aggiungere alle previsioni statistiche e razionali la componente di imprevedibilità tipica della dimensione umana.
Come saranno gestite le relazioni nel 2030? Quali tecnologie verranno utilizzare maggiormente? Quali benefici e rischi porterà il futuro nelle nostre società? Lo scopriremo attraverso i film e i cineasti più illuminati. Ci faremo aiutare in questo viaggio verso il futuro da un critico cinematografico esperto, in particolare, di cinema di fantascienza: Gabriele Niola.
Questi stimoli/suggestioni ci serviranno come base sulla quale costruire ipotesi psicologiche sul nostro futuro prossimo. Sì, perché la psicologia ha gli strumenti idonei a ritrasformare l’immaginazione in conoscenza e grazie a questa “conversione” contribuire a costruire un futuro migliore.